Oscar Wilde

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    Oscar Wilde



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    Oscar Fingal O'Flahertie Wills Wilde (Dublino, 16 ottobre 1854 – Parigi, 30 novembre 1900) fu uno scrittore, poeta e drammaturgo irlandese. Autore dalla scrittura apparentemente semplice e spontanea, ma sostanzialmente molto ricercata ed incline alla ricerca del bon mot, con uno stile talora sferzante e impertinente egli voleva risvegliare l'attenzione dei suoi lettori e invitarli alla riflessione. È noto soprattutto per l'uso frequente di aforismi e paradossi, per i quali è tuttora spesso citato.

    L'episodio più notevole della sua vita, di cui si trova ampia traccia nelle cronache del tempo, fu il processo e la condanna a due anni di prigione per avere violato la legge penale che codificava le regole morali in materia sessuale della sua stessa classe sociale.
    Molti i libri scritti sulle sue vicende e sulle sue opere, tra le quali, in particolare, i suoi testi teatrali, considerati dai critici dei capolavori del teatro dell'800.

    Biografia



    Oscar era figlio di due personaggi notevoli: il padre, Sir William, era un celebre oftalmologo irlandese, fondatore di un ospedale a Dublino (il St Mark) e autore di diversi trattati medici ritenuti validi per molto tempo. Fra i suoi pazienti, a partire dal 1863, poté annoverare il re Oscar I di Svezia, e la regina Vittoria d'Inghilterra, di cui divenne oculista personale. Sir William scrisse anche libri di archeologia e di folclore.

    La passione per le donne sciupò la sua fama di medico e scienziato: fu infatti accusato di stupro ai danni di una ragazza diciannovenne, Mary Travers. Il processo che ne seguì, quasi un preannuncio di quello che in seguito subirà il figlio Oscar, che all'epoca dei fatti aveva otto anni, si risolse con una condanna al risarcimento dei danni per una somma di 2000 sterline.

    La madre, Jane Francesca Elgee, nata il 27 dicembre 1821, era una poetessa irlandese di remote origini inglesi e d'ispirazione byroniana conosciuta sotto il nome di "Speranza", pseudonimo che derivava dal suo motto "Fidanza, speranza, costanza". La poetessa affermava di discendere da una nobile famiglia toscana, affermazione chiaramente falsa. Proprio come il figlio, la madre tendeva a nascondere la sua vera età, che venne però ricavata dalla sua richiesta di finanziamento alla "Royal Literary Fund" nel 1888.

    La donna mise il suo carattere ribelle al servizio della causa dell'irredentismo irlandese, mentre la sua passione per il confronto e la critica letteraria la condusse alla fondazione di un salotto culturale a Dublino ed in seguito anche di uno a Londra. Era un'abile conversatrice e i suoi ricevimenti erano avvenimenti importanti per la società dublinese.

    Oscar Wilde aveva poco in comune col padre, molto invece con la madre, cui somigliava sia nell'aspetto che nella voce, nelle eccentricità e nella passione per la letteratura. Dalla madre aveva ereditato anche piccoli vezzi, come l'abitudine a nascondere la sua vera età.

    In occasione dei compleanni Oscar era solito scherzare e vestirsi in gramaglie, affermando di sentirsi in lutto per la morte di un altro dei suoi anni. Oscar aveva in comune col padre l'abilità oratoria e la scarsa considerazione per l'opinione pubblica.

    Quando il padre scrisse un libro, Lough Corrib, che narrava le spinose vicende del processo subito,Oscar si vantò di aver ereditato dal padre un nome famoso.Al momento della nascita di Wilde il padre aveva 39 anni e la madre 28. Questa, che aveva sperato nella nascita di una femmina, in seguito espresse più volte il desiderio di vedere il figlio maschio inatteso percorrere una carriera da parlamentare.


    La coppia ebbe tre figli: il maggiore, William Robert Kingsbury Wills Wilde (nato il 26 settembre 1852), il secondogenito, il cui nome completo era Oscar Fingal O'Flahertie Wills Wilde e la minore, Isola Francesca Emily Wilde (nata il 2 aprile 1857).

    Nella scelta del nome per Oscar sua madre volle significare molti riferimenti:

    1. Oscar secondo la mitologia irlandese era il nome del figlio di Osin nato nella terra dell'eterna giovinezza, da ciò l'augurio di rimanere sempre giovane;

    2. Kingsbury, in omaggio alla famiglia della madre;

    3. O'Flahertie dall'antica parentela della nonna paterna.



    Oscar cambiò spesso la sua firma e il modo con cui si faceva chiamare; all'università, ad esempio, scelse il nome di Wills Wilde.
    Uscito di prigione Oscar adotterà il nome Sebastian Melmoth, protagonista del romanzo Melmoth the Wanderer, scritto dallo zio materno Charles Robert Maturin.
    A chi sosteneva che il cognome irlandese preceduto da "Mac" fosse più importante di quello con "O'", Oscar affermava che tra le famiglie di nobili origini vi erano anche gli "O' Wilde".

    Nel corso della vita utilizzò anche altre firme:

    O.FO.F.W.W., in occasione delle collaborazioni alla rivista Kottabos, (negli anni del College);
    C.3.3., firma inventata durante la prigionia;
    Sant'Oscar di Oxford, elaborata poco prima della morte.

    Non gradiva che qualcuno gli facesse notare che il suo nome in realtà fosse solamente Oscar Wilde, o, peggio ancora, solo Oscar. In seguito venne chiamato anche "Grey Crow" (corvo grigio).

    La moglie Costanza amava chiamarlo Oscàr alla francese.

    L'infanzia

    Oscar nacque in una casa di modeste condizioni al civico 21 di Westland Row in un periodo di momentanea indigenza della famiglia.

    Poco dopo ebbero modo di trasferirsi in una casa più ricca, a Merrion Square, e dichiararono che ivi era nato Oscar che fu battezzato il 1 aprile 1855: per l'occasione la madre chiese, ricevendone un rifiuto, a Sir William Rowan Hamilton, di fargli da padrino.

    Del suo battesimo, forse fonte di ispirazione dell'opera "The Importance of Being Earnest", e dei suoi primi anni di incontro con la fede cattolica, lo stesso Oscar ammetterà in seguito di non avere alcun ricordo. Poche sono le notizie certe dei suoi primi anni di vita: una volta giocando con suo fratello si ruppe un braccio, e un'altra volta fuggì di casa ed è noto anche che gli piacesse pescare.
    Fra le amicizie di gioventù si annovera quella con Edward Carson, che Oscar conobbe d'estate sulle spiagge di Dungarvan, e che divenne in seguito famoso per essere colui a cui si attribuisce la divisione del regno dell'Irlanda.

    Un esempio del carattere di Wilde bambino si trova nel seguente aneddoto: insieme al fratello era stato affidato ad una bambinaia. Durante la momentanea assenza di quest'ultima, i vestiti dei bambini, che erano davanti al camino per asciugarsi, presero fuoco. Di fronte a tale episodio Oscar applaudiva felice, mentre il fratello gridava spaventato. Dopo che la donna ebbe spento le fiamme, Oscar pianse perché l'interessante spettacolo era finito.



    Studi

    scar Wilde fu educato tra le mura domestiche fino all'età di nove anni; in seguito dal 1864 al 1871 studiò alla Portora Royal School a Enniskillen (contea di Fermanagh), seguendo le orme di suo fratello maggiore.

    Dal 1874 frequentò il Trinity College di Dublino dove, per i suoi lodevoli studi sui lirici greci, (Oscar si vantò a lungo dell'esame sui "Frammenti dei poeti comici greci di Meineke" che sostenne) vinse la Berkeley Gold Medal, il premio più alto della scuola.

    Nel 1873 per il profitto conseguito ebbe una borsa di studio. Nel 1874 Wilde riuscì a vincerne un'altra per la frequenza alle lezioni in materie classiche che ebbe modo di seguire al Magdalen College di Oxford. Gli anni trascorsi all'università di Oxford dove studiò con passione i classici greci vennero in seguito paragonati da Wilde ad un fiore rispetto al resto della sua vita.


    Durante il periodo degli studi universitari nell'estate del 1875 Oscar ritenne importante che non mancasse alla sua formazione culturale la conoscenza dei luoghi dell'arte e della cultura classica italiana. Compì dunque un viaggio in Italia in compagnia di William Goulding e del reverendo John Pentland Mahaffy, suo tutore in anni passati, famoso per il suo pensiero conservatore che non sempre condividerà le idee di Wilde.

    Per le sue spese eccessive non poté visitare tutte le città che si era ripromesso e dovette tornare all'università dove fece infuriare con le sue parole sprezzanti durante l'esame di teologia il sacerdote William Archibald Spooner già infastidito dal suo ritardo.

    Nel 1876 morì il padre In quegli stessi anni (1876-1879) Oscar riuscì a pubblicare sette liriche e 13 poesie. L'anno successivo, nelle vacanze primaverili, Oscar partì di nuovo per l'Italia in compagnia dei suoi vecchi amici a cui si aggiunse George Macmillan.

    Dopo un altro avventuroso viaggio in Grecia giunse infine a Roma, dove fu ricevuto da Papa Pio IX a cui Wilde dedicò un sonetto. Per via della lunga vacanza arrivò ancora una volta in ritardo al college per cui venne sospeso dagli studi, gli si vietò la residenza nel campus per il periodo del trimestre rimasto e fu privato di tutti i benefici.

    Wilde a quei tempi si riteneva in condizioni di povertà che attribuiva all'impossibilità di un suo matrimonio con Florence Balcombe la quale avrebbe risolto i suoi problemi economici. In realtà le sue difficoltà dipendevano dal tenore di vita eccessivamente dispendioso. Cercò quindi conforto e risorse presso sua madre che rifiutò di aiutarlo sostenendo che per l'eredità ricevuta Oscar avrebbe potuto vivere in tranquillità per diversi anni.

    Per due volte Wilde dovette presentarsi al tribunale per pagare dei debiti. Il 13 giugno 1877 morì Henry Wilson, suo fratellastro da cui Oscar si aspettava una cospicua eredità ma rimase deluso: ebbe la somma di 100 sterline e la parte dell'abitazione di Illaunroe (i due erano comproprietari) ma solo a patto che per almeno 5 anni non si convertisse al cattolicesimo.

    L'amicizia con Walter Pater

    n quel periodo Oscar scrisse per il Dublin University Magazine non senza avere alcuni piccoli screzi con il direttore, Keningale Cook.

    Inviò una copia dell'articolo pubblicato a Pater che gli scrisse di volerlo conoscere. In seguito quando Wilde continuò lo scambio di lettere inserendovi dei sonetti. Pater gli chiese di cimentarsi nella prosa, che egli riteneva compito ben più arduo.

    Durante i primi incontri fra i due il comportamento di Oscar fece preoccupare il suo amico Bodley che riferiva che Hardinge, suo conoscente, riceveva lettere da Pater che facevano così sospettare una possibile relazione amorosa fra i due. Erano già noti i comportamenti di Pater, che amava circondarsi di giovani ragazzi di aspetto femmineo.

    Di lui Oscar penserà che avesse paura della cattiva fama e disse che era solito parlare a voce tanto bassa che più che ascoltarlo bisognava origliarlo.[ Oscar comunque gli mostrò sempre deferenza chiamandolo nelle lettere "grande maestro".

    La fine dell'università

    Nel giugno del 1878 Oscar si presentò per il "Final Schools" dove consegnò il compito mezz'ora prima dello scadere del tempo assegnato.

    La commissione, composta dall'oratore ufficiale, dal docente di poesia e da altri tre membri della congregazione, l'11 giugno dichiarò vincitore Oscar Wilde che aveva ancora l'esame di teologia da superare che sostenne con buon esito a novembre. Ad Oxford vinse per la poesia Ravenna anche l'Oxford Newdigate Prize, prestigioso riconoscimento già assegnato a insigni letterati come Ruskin e Matthew Arnold.

    A seguito di tale successo nell'albo della scuola vennero scritte a caratteri d'oro le sue iniziali che furono cancellate dopo il processo e la condanna. Solo molto tempo dopo vennero nuovamente inserite.

    Dopo gli studi



    Alla ricerca di una borsa di studio

    Ricevuto il diploma di Bachelor of Arts, Wilde tornò da Oxford a Londra dove si mise alla ricerca di ulteriori sostentamenti economici.
    Statua di Oscar Wilde e Eduard Vilde (1865-1933) a Tartu costruita nel 1999. L'opera accosta in un incontro ideale i due artisti, che vissero nello stesso periodo

    Fece domanda al Trinity per ottenere una "fellowships" (borsa di studio) ma durante la prova scritta Oscar notò che le domande erano poste in maniera poco corretta. Forse anche per queste sue contestazioni venne bocciato.

    Wilde non voleva cercare un'ereditiera da sposare, come gli consigliava la madre, cosa che invece suo fratello cercò di fare invano. Willie infatti era troppo frettoloso: volle fidanzarsi con una facoltosa ereditiera dopo solo poche ore averla conosciuta e inoltre le chiese anche di mantenere il più stretto riserbo. La donna poco convinta del suo amore naturalmente lo rifiutò. Wilde intanto si dedicava allo studio dell'archeologia e alla ricerca di una borsa di studio.

    Aiutato da Frank Benson riuscì a portare in scena la rappresentazione teatrale dell'Agamennone di Eschilo il 3 giugno 1880. Egli affermò di essere stato di grande aiuto per la rappresentazione, elargendo consigli e istruzioni. Tale versione non trova riscontro nei commenti di Benson. Il 4 settembre 1879 Wilde come anonimo scrisse per l'Athenaeum una serie di articoli di recensioni di voci dell'Enciclopedia Britannica, con la collaborazione di Richard Claverhouse Jebb con cui Wilde non concordava su molti punti.

    Oscar continuava intanto a stupire la gente con le sue stravaganze: una volta l'attrice Louise Jopling lo incontrò con un serpente attorcigliato al collo. Egli sapeva rispondere a tono ad ogni offesa a lui rivolta, come la volta quando uno spettatore lo apostrofò in modo offensivo: a questi Wilde rispose sereno: «È incredibile come sia semplice farsi conoscere a Londra». Certo Oscar si compiaceva di essere noto affermando, con falsa modestia, di quanto fosse stato facile diventarlo.

    Wilde decise di vendere le case di Bray ricavandone 2.800 sterline e, sperando nella stessa fortuna avuta da Shakespeare, che abitando a Londra aveva acquistato quella fama che prima non aveva, riuscì a trovare agli inizi del 1879 una casa a Londra al numero 13 di Salisbury Street da abitare insieme al suo amico Frank Miles .

    L'abitazione, che era trasandata, vecchia e buia, agli occhi di Oscar aveva un'atmosfera romantica e la chiamò la Casa del Tamigi, per il fiume che si poteva vedere affacciandosi alle sue finestre.

    L'edificio era composto da tre piani, ad Oscar toccò il secondo e sistemò i suoi libri al primo. Decorò la parte da lui abitata di gigli, porcellane cinesi e pannelli bianchi. Facevano bella mostra di sé nelle stanze anche statuette di Tanagra, tappeti greci, un dipinto di Edward Poynter che ritraeva Lillie Langtry e mobili costosi. Wilde nel corso della sua vita cambiò spesso residenza abitando anche a Tite Street e a Chelsea.



    Per i loro scambi di battute dissacranti i due finirono per separarsi sino a quando il più generoso Wilde si riappacificò con il pittore il 29 novembre 1887 in occasione della mostra tenutasi alla Suffolk Gallery dove Oscar ricevette i visitatori.

    Prime opere e viaggi

    Dopo aver passato un po' di tempo con la madre Wilde trovò una nuova residenza al terzo piano di Charles Street che si trovava vicino a Grosvenor Square. Dalla metà degli anni ottanta divenne collaboratore fisso per il Pall Mall Gazette gestendo come autore anonimo una rubrica dal titolo The Poet's Corner, per le recensioni di nuovi libri di poesie appena pubblicati.

    Il 7 maggio del 1879 il fratello Willie e sua madre raggiunsero Oscar a Londra andando ad abitare al 146 di Oakley Street (Chelsea). Lady Wilde aprì un salotto culturale che divenne tanto noto da attirare l'attenzione del principe del Galles che disse «Non conosco il signor Wilde, e non conoscere il signor Wilde significa non essere conosciuti».

    Nel 1881 in occasione della pubblicazione del volume intitolato Poems (Poesie) Wilde che ne aveva inviata una copia alla biblioteca dell'Oxford Union, fu amareggiato dalla recensione di Oliver Elton e Henry Newbolt che lo accusavano di immoralità, inconsistenza e plagio tanto che il suo libro fu respinto dalla biblioteca

    Le accuse di immoralità divennero più frequenti: il padre del suo amico Frank Miles che coabitava con Oscar ingiunse al figlio di rompere il loro rapporto.

    La fama di Oscar arrivò in America dove un impresario teatrale, Richard D'Oyly Carte, propose a Wilde un giro di conferenze negli Stati Uniti, con l'intenzione di mostrare da vicino al pubblico americano quegli esteti che furoreggiavano in Europa.[80]

    Il soggiorno americano fu segnato da inimicizie e inconvenienti sino al punto che Oscar rischiò di finire in prigione così che quando decise di tornare in Europa i giornali definirono la sua avventura americana un fallimento.


    Altre opere

    Nel 1888 Wilde pubblicò Il principe felice e altri racconti, una raccolta di fiabe scritte per i suoi due figli Cyril e Vyvyan.

    Erano i tempi della pubblicazione nel 1890 de Il ritratto di Dorian Gray, l'opera che piacque tanto a sua madre, ma poco al pubblico dei lettori, tanto che Constance sosteneva che per quel libro ormai nessuno più li voleva frequentare.

    Lionel Johnson scrisse una poesia in latino per celebrare Il ritratto di Dorian Gray che un suo amico, suo cugino, aveva letto almeno 9 volte (forse 14) e che insisté per incontrare Wilde. Lionel acconsentì ad accompagnarlo: fu il primo incontro fra Oscar e Lord Alfred Douglas.

    La fine


    Trasferitosi a Parigi, completò The Ballad of Reading Gaol. L'opera appena pubblicata si rivelò un successo, Wilde inviò numerose copie con dediche ai suoi conoscenti: ne ricevette una anche la moglie, ma senza dedica; la donna trovò lo scritto meraviglioso. Constance morì a 40 anni dopo un'operazione chirurgica alla schiena il 7 aprile del 1898.

    Si narra che Wilde l'avesse sognata il giorno prima della morte dicendole "vattene, lasciami in pace". Nel maggio 1898, per cause sconosciute, Wilde venne operato alla gola.

    Nel giro di due anni morirono anche Beardsley il 16 marzo 1898 (aveva venticinque anni), Dowson il 23 febbraio 1900 e suo fratello Willie, il 13 marzo 1899. Dopo la morte di Beardsley raggiunse il suo amico Frank e nel dicembre 1898 risiedeva all'Hotel des Bains di La Napoule vicino a Cannes. In quell'occasione, parlando con il suo amico, disse che mentre lui soleva vantarsi di aver conosciuto Balfour, Balfour stesso si vantava di aver conosciuto Wilde.

    Viaggiando fece sosta a Genova nel cimitero di Staglieno dove si trovavano seppellite ai piedi di una collina le spoglie di Constance, solo in seguito fu aggiunta una scritta che ricordava di chi fosse stata la moglie. Per poco tempo andò a vivere da Mellor Gland in Svizzera, ma stanco di vedersi rifiutata ogni richiesta di prestito decise di ripartire quasi subito: si recò prima a Santa Margherita dove Ross lo salvò dai debiti che aveva contratto, poi a Parigi all'hotel Marsollier, dove venne obbligato a non consumare alcool per 6 mesi.

    Fra i tanti viaggi che ancora fece incontrò a Fontainebleau lo scienziato Peter Chalmers Mitchell che gli fece un invito a cena, che Wilde rifiutò per non fargli fare una brutta figura, poiché sapeva di non essere ben accetto. Viaggiò di nuovo in Italia dove ebbe la benedizione di Papa Leone XIII sei volte nel giro di poco tempo e disse che grazie a ciò era guarito il suo esantema. In quei giorni incontrò anche John Gray. Harris scrisse al posto di Wilde la sua opera Mr. and Mrs. Daventry, i cui proventi pagarono i debiti di Oscar.

    Il 31 gennaio 1900 Queensberry morì lasciando ad Alfred 20.000 sterline, di quella somma non diede neanche un penny a Wilde. In quei giorni Wilde frequentava vari caffè letterari, ove incontrò Anna de Brémont alla quale disse:

    « I wrote when I did not know life; now that I do know the meaning of life, I have no more to write. Life cannot be written; life can only be lived »
    CITAZIONE
    « Ho scritto quando non conoscevo la vita. Ora che so il senso della vita, non ho più niente da scrivere. La vita non può essere scritta: la vita può essere soltanto vissuta »

    (Oscar Wilde in risposta alla domanda di Anna de Brémont)

    Malato di nevrastenia o di avvelenamento da cozze, come sosteneva lo stesso Wilde, soffriva di un forte prurito e si doveva continuamente grattare le varie chiazze sul corpo. Il medico, che secondo Ross tardò nella corretta diagnosi, lo visitò 68 volte.

    Rimase confinato a letto dal settembre del 1900 e venne operato per una paracentesi del timpano (o forse per asportazioni di polipi) , A mezzogiorno del 29 ottobre si alzò dal letto, dopo pranzo passeggiò con Ross e al bar bevve dell'assenzio.

    Il giorno dopo peggiorò, per un'otite media probabilmente dovuta alla sifilide terziaria, una malattia che si era manifestata molti anni prima. Morfina, oppio e cloralio gli venivano somministrati per alleviare il dolore, ma beveva champagne ogni giorno. La vecchia suppurazione dell'orecchio destro peggiorò, a novembre l'infiammazione arrivò al cervello causando una meningoencefalite.


    Wilde, che non riusciva più a parlare, alzando due volte la mano in risposta fece capire a Ross che voleva vedere un prete per convertirsi.

    Il giorno dopo, il 30 novembre, in Rue des Beaux-Arts 13, all'età di 46 anni, dopo aver vomitato sangue, Oscar Wilde morì alle 14.00. "Nel mentre della morte uscì del siero da ogni orificio."

    Il funerale

    « And alien tears will fill for him
    Pity's long-broken urn,
    For his mourners will be outcast men,
    And outcasts always mourn »

    CITAZIONE
    « Lacrime sconosciute riempiranno
    l'urna della Pietà per lui. Avrà
    i lamenti degli uomini esiliati,
    per gli esiliati esiste solo il pianto. »

    ( Epitaffio della tomba di Oscar Wilde, tratto da La ballata del carcere di Reading)

    Dupoirier accudì il cadavere, Dunne riempì la bara con icone cattoliche e da Gilbert venne fatta una foto con il flash. Quattro carrozze seguirono il carro funebre. Wilde disse una volta ad André Gide:
    « Volete sapere qual è stato il grande dramma della mia vita? È che ho messo il mio genio nella mia vita; tutto quello che ho messo nelle mie opere è il mio talento. »

    Ciò che rimase di Wilde fu prima seppellito nel cimitero di Bagneaux. Nel cimitero di Bagneaux, sulla sua tomba, gli amici, che nonostante tutto gli erano rimasti fedeli anche negli ultimi difficilissimi anni, avevano fatto costruire un modesto monumento su cui avevano fatto incidere la frase (tratta dal libro di Giobbe): "Nulla osavano aggiungere alle mie parole, e su di loro stillava goccia a goccia il mio discorso".

    Dal 1909 le sue spoglie riposano al cimitero di Père Lachaise, sotto un imponente monumento costruitogli da Jacob Epstein, raffigurante una sfinge. Il trasporto avvenne a cura della signora Carew, madre di Sir Coleridge Kennard.

    Morto Ross le sue ceneri vennero sepolte nella stessa tomba di Wilde. Negli anni, numerose estimatrici di Oscar Wilde si sono succedute dinnanzi a questo monumento lasciandovi, come traccia del loro passaggio, impronte di baci.


    Critica letteraria



    « Un tempo ti mettevano alla ruota adesso ti mettono sulla rotativa.»

    Tutti si sono espressi su Oscar Wilde e sul suo modo di scrivere, anche chi ha ammesso candidamente di non conoscere pressoché nulla dell'autore, l'"artista martire" come lo definì Hugues Rebell; tale termine, rafforzato aggiungendo alla definizione di martire anche quelle di eroe e di mentore, in un paragrafo che non a caso si chiama “il culto di Oscar”, vuol mettere in luce la semplicità del linguaggio e la facilità di comprensione delle sue opere anche fuori dal suo paese d'origine, come sottolinea Jorge Luis Borges. Nei suoi scritti il critico Karl Beckson notò che qualunque fosse l'argomento trattato si intravedeva, a riprova della sua capacità di presagire i tempi, il postmodernismo, ma la sua abilità più che con la poesia veniva espressa con la prosa, per via delle sue frasi espressive e dell'immaginazione che nascevano dalle parole, come ebbe ad affermare Osbert Burdett nel 1925. Mario Praz lo paragona più volte a Byron, ammettendo che entrambi davano una grande importanza all'arte che in mano loro diventava vita, notando che anche le loro opere meno riuscite avevano di fatto un identico impatto, superiore a quello che si poteva pensare, grazie alle loro personalità e Wilde, massimo esponente dell'estetismo, avendo poco da offrire per contrastare la superiorità di Byron, poteva mettere sul piatto solo la sua capacità di conversare in maniera brillante, riuscendo a strappare sorrisi.

    Arthur Nethercot parlava della coesistenza di un Wilde e di un anti-Wilde: nella sua esposizione si ritrova a parlare anche del dandy, colui che voleva farsi conoscere ad ogni costo, colui che proclamava l'estetismo che si frapponeva all'altra parte conosciuta da pochi: una persona normale, sentimentale e penitente. Tale paradosso è stato evidenziato da molti autori, definendolo come il peccatore che è anche santo, il pagliaccio che ha visto la tragedia della realtà. Del resto lui stesso ammetteva che concetti come il pianto di gioia erano per lui l'effetto drammatico della natura, cosa che amava esternalizzare nelle sue opere. In fondo, come notano altri autori, Wilde aveva due strade che percorse entrambe: la via del cinismo che si evolse nell'ironia, che ritroviamo nel suo teatro e nelle commedie, e lo spirito idealistico che si ritrova nei dialoghi immaginari creati da lui, come si ritrovano nei suoi romanzi e nella prosa, quella stessa prosa che seduce lo spettatore.

    A William Butler Yeats, che lo conosceva bene, sembrava un autore incompiuto, definendolo come il "quasi vincitore del Graal", mentre Walter Pater diceva che leggendo i suoi scritti si pensa più ad un ottimo parlatore che ad altro.Secondo Renaud gli artifizi non gli si addicevano, Wilde otteneva i suoi risultati migliori con la naturalezza.

    Cultura popolare



    Il nome Oscar Wilde si diffuse, superando il confine della carta stampata, già all'epoca del viaggio in America: furono creati dei valzer con i titoli di "Non ti scordar di me" di Oscar Wilde, il "Giovanotto ciondolante" e "Oscar caro!". Oltre alle innumerevoli caricature su carta l'umorista Eugene Field arrivò a prendere, camuffandosi, le sue sembianze. Ci fu anche una versione pirata della sua prima opera. Su Wilde sono state organizzate conferenze internazionali a distanza di quasi cento anni dalla sua morte e in suo nome venne chiamato un filone d'argento ("L'Oscar").

    Esistono anche agenzie turistiche nei cui programmi vengono proposti come mete di viaggio i luoghi che più hanno distinto la vita di Wilde a Londra.

    Le sue frasi si vedono dappertutto, sia stampate sulle T-shirt che marchiate sulle tazze di caffè, rendendolo più popolare di quanto non fosse stato nell'epoca vittoriana.

    Nel 2008 Ad Oscar Wilde, è stato intitolato il "Premio Wilde Concorso Letterario Europeo" che si ripropone ogni anno patrocinato dall'Osservatorio Parlamentare Europeo, Ministero della Gioventù e Presidenza della Repubblica Italiana.

    Anni dopo la sua morte Reggie Turner scriveva a Robert Sherard affermando che secondo lui mai si sarebbe scritto un libro che potesse essere considerato tanto soddisfacente da contenere un personaggio così grande come Oscar Wilde.

    Su di lui hanno scritto premi Nobel per la letteratura, e ad una sua biografia, scritta da Richard Ellmann, è stato assegnato un Premio Pulitzer.


    Opere



    Poesie: Ravenna (1878) , Poemi ( 1881) , La sfinge (1894), La ballata del carcere di Reading (1898).
    Romanzi: Il ritratto di Dorian Gray (1891)
    Saggi: Intenzioni (1891) , L'anima dell'uomo sotto il socialismo (1891) , Impressioni dell'America.
    Opere Teatrali: Vera o i nichilisti (1880), La duchessa di Padova (1883), Salomè (1893), Il ventaglio di Lady Windermere (1892) , Una donna senza importanza (1893), Un marito ideale (1895) , L'importanza di chiamarsi Ernesto (1895) , La santa cortigiana o La donna coperta di gioielli (1908), Una tragedia fiorentina (1908).
    Prosa: Il fantasma di Canterville (1887), Il principe felice e altri racconti (1888) , Il delitto di Lord Arthur Savile (1891) , La casa dei melograni (1891), Il ritratto di Mr W.H. (1889).
    Lettere: De profundis (1905), Le lettere di Oscar Wilde (2000).
    Poesia in prosa: Poesie in prosa (1894).

    Aforismi



    Wilde non pubblicò mai una raccolta di aforismi: chi ne parla, quindi, li estrapola dall'intero corpus delle sue opere. Eppure proprio gli aforismi rappresentano la quintessenza del suo stile di vita, di pensiero e di scrittura. In vita, il pensiero di creare tale raccolta gli venne una volta, poco prima di recarsi in Francia, nel 1897, quando era ancora nel carcere di "Reading", ma a tale progetto non seguì mai una realizzazione. L'idea di una raccolta di questo genere fu condivisa anche da altri, infatti ne apparvero alcune, già prima del processo: Phrases and Philosophies for the use of the Young e nella prefazione del romanzo The Picture of Dorian Gray (datato 1891), che fu interamente composta da suoi aforismi.

    Molti si sono cimentati ad esprimere una verità con un aforisma, ma nessuno mai si dimostrerà altrettanto abile.


    Film su Oscar Wilde



    Nel corso degli anni la figura di Oscar Wilde è apparsa innumerevoli volte sul palcoscenico della tv, del cinema e del teatro, mentre le opere da lui create sono state ampiamente sfruttate sia direttamente che indirettamente. Fra tutte Il ritratto di Dorian Gray ha saputo, già nel 1910, e maggiormente nel 1945, dove fu candidato a tre premi Premi Oscar grazie anche all'interpretazione di Angela Lansbury, fornire idee a tanti registi e produttori televisivi.

    Teatro su Oscar Wilde



    Le interpretazioni teatrali di Wilde nel corso degli anni sono innumerevoli, i vari attori che ne hanno interpretato il ruolo nel corso del tempo sono stati tra gli altri Vincent Price, Simon Callow, Liam Neeson e Romolo Valli, mentre fre le rappresentazioni teatrali più famose si riscontrano Diversions and delights, The invention of Love e The Judas Kiss.


     
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